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Abbandonati dallo Stato

Lettera di Gennaro Ciliberto: testimone di giustizia

 

(Questa lettera è stata scritta dopo aver atteso inutilmente per un’ora di essere ricevuto da un generale, insieme alla scorta e all’avvocato. Essere deboli in Italia significa non contare?)

“Che stupido che sono, quanti ideali, quante turbe mentali, il credere di essere parte di uno Stato, di essere a fianco dello Stato.
Tutto sbagliato, tutto un errore, solo utopia.
L’aver perso tutto era solo l’inizio, solo la punta di un iceberg, il bello deve ancora venire dicevano quei tanti sventurati miei predecessori, ed io quasi sognatore dicevo loro “no vi sbagliate non è cosi certamente sarà cambiato il sistema” che stupido che sono stato a non dar peso alle frasi di questi uomini e donne onesti .
Tutti pazzi qualcuno un tempo gridò, “cosa vogliono?”. Vero, cosa vogliamo, se non il vivere, il non essere continuamente umiliati, il non essere trattati come cartacce da mettere in un faldone da riporre in un armadio.
No cittadini onesti non è un eccezione riservata allo scrivente. ma una regola fissa, collaudata nel tempo, quei diritti calpestati, poi ci sono quei doveri a cui ognuno di noi è obbligato, che rendono il tutto un inferno.
Due pesi due misure, e pronti lì per bacchettarti, io sono io e tu non sei un c……… questa è la regola , non importa se sei malato, se con te ci sono dei figli, se le tua precedente vita era una vita normale, tutto il passato non fa testo.
Vorresti salvarti da chi con ferocia ti bracca e chiedi aiuto ma dopo poco ti accorgi che forse morire è il male minore .
Chiudi gli occhi credendo che questo incubo possa finire ma basta solo aprirne uno di occhio per vedere quanto male, quanta cattiveria e quanta indifferenza c è in chi dovrebbe essere garante della tua attuale vita.

Vero che non sono tutti uguali c’è sempre l’eccezione, ma dal basso c’è comprensione e umanità che poi svanisce nel salire di grado sino a toccare il nulla …..quel nulla che poi si trasforma in arroganza di potere in quel io sono io e tu non se i un c…………,

Cari amici sappiate che questo non è un lamento, non è un rimprovero, è la storia, la memoria di un uomo onesto, dell’ennesimo TDG che entra a far parte di quel sistema che stritola le menti, logora il fisico e distrugge la vita.
Scappare via dal sistema si può, cosa poi accadrà ?
L’unica certezza è che quei giorni che ci resteranno da vivere li vivremo da uomini liberi e senza dover subire continuamente umiliazioni.
Ci vuol coraggio a resistere, tanta forza, ma bisogna farcela perché non bisogna darla vinta a nessuno .
Denunciare è un dovere il resto solo utopia.”

http://www.stampacritica.it/Attualita/Voci/2014/10/17_Abbandonati_dallo_Stato.html