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Fondi. Ora, dopo la sentenza della Cassazione che ha ammesso la presenza della mafia a Fondi, bisogna cominciare a lavorare per far emergere quello che non è emerso fino ad oggi. Si comincino a muovere Rosy Bindi e Claudio Fava!!!

SONO ANNI CHE STIAMO GRIDANDO CHE A FONDI SI E’ VOLATO BASSO E CHE C’E’ ANCORA MOLTO DA SCOPRIRE
C’è ancora molto da indagare per mettere a nudo la realtà solidificatasi a Fondi e nel sud pontino.
Connivenze, rapporti, intrecci di interessi ad ogni livello, silenzi, una rete fitta, fittissima che raffigura un “sistema”.
Altro che “provincia di Casale” come ha definito Schiavone il sud pontino e, quindi, anche Fondi!
Qualcuno fortunatamente, anche se in forte ritardo, comincia ad ammetterlo.
Solo che, considerati i termini delle prescrizioni, oggi sarà difficile recuperare il tempo perso e riparare i danni.
Fondi, anche rispetto ad altri centri vicini, ha una tipicità: la probabile saldatura fra varie realtà criminali, camorra, cosa nostra e ndrangheta.
Una saldatura, forse, avallata, benedetta e sostenuta anche da soggetti infedeli delle istituzioni e della politica.
La realtà giudiziaria ha acceso i riflettori sul livello militare di quelle realtà.
Ora bisogna cominciare a lavorare su quello più alto.
E che questo sia non alto, ma altissimo, è provato dal fatto che per la prima volta nella storia criminale del Paese si sia riusciti ad ignorare completamente quanto hanno scritto i membri della Commissione di accesso al Comune di Fondi a seguito del quale un Prefetto della Repubblica ed un Ministro dell’interno avevano insistentemente richiesto lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Quella Relazione, benché acquisita agli atti anche della Procura di Latina, è rimasta lettera morta.
Qualcuno ce ne dovrà spiegare il perché.
Come qualche altro dovrà spiegarci il motivo degli incomprensibili silenzi che sono calati su una vicenda della quale si sono interessati i media di tutto il mondo!