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Il Convegno dell’Associazione Caponnetto il 19 settembre prossimo a Fondi, dopo quello di Napoli con il Procuratore Nazionale Antimafia Roberti

QUASI PRONTO L’ELENCO DEI RELATORI AL CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO A FONDI (LATINA) DEL 19 SETTEMBRE PROSSIMO
Ci saranno magistrati delle DDA di Roma e di Napoli, ci sarà la DIA, ci saranno giornalisti d’inchiesta, membri qualificati della Commissione Parlamentare antimafia.
E’ quasi pronto l’elenco dei relatori al Convegno che terremo a Fondi il 19 settembre p. v.
Dopo quello di Napoli, al quale, oltre a numerosi Procuratori ed anche lì la DIA, ha partecipato il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, ora è Fondi il nuovo palcoscenico sul quale, però, anzicché recitare parti teatrali, si parlerà di problemi concreti, attuali ed operativi.
Come è nello stile di un’Associazione antimafia che non fa nè retorica nè retroversione.
Ad un’azione discreta di indagine e di denuncia vogliamo far seguito con un’altra più appariscente, visibile, aperta al pubblico, per far prendere coscienza alle persone volenterose e sensibili di quanto sia grave la situazione in una provincia che giustamente il collaboratore di giustizia della camorra Carmine Schiavone ha definito “provincia di Casale”, inteso come Casal di Principe.
Perché Fondi?
Perché la cittadina pontina è saltata agli onori delle cronache non solo nazionali per la massiccia presenza di camorra e n’drangheta e per i condizionamenti che queste hanno operato su taluni soggetti della politica e delle istituzioni, così come accertato dalle inchieste e dalla Commissione di accesso allora nominata dall’ex Prefetto di Latina Bruno Frattasi, poi trasferito.
Ma non è solo questa la ragione per la quale l’abbiamo prescelta.
Infatti Fondi fa parte di un quadrilatero di fuoco -Fondi, Sperlonga-Itri, Gaeta e Formia- dove camorra, ‘ndrangheta e, forse, anche elementi di Cosa Nostra la fanno da padroni e dove la politica e le istituzioni sono state fino ad ieri estremamente disattente -diciamo così – fino al punto da diventare le responsabili di quanto è avvenuto.
Da qualche tempo in verità c’è stato qualche significativo intervento da parte dei parlamentari soprattutto del M5S (vedi interrogazione Battista e il blitz nel porto di Gaeta da parte di Iannuzzi ed altri sul problema delle polveri sottili e dei traffici) teso a mettere in evidenza la gravità della situazione, ma ormai i buoi sono scappati dalle stalle e quasi tutto il tessuto sociale e non solo è inquinato al punto che sarà difficile rompere il muro di omertà e che ormai è stato eretto nel territorio.
Oggi apprendiamo che presto sarà in provincia di Latina anche la Commissione Parlamentare Antimafia, un segnale comunque tardivo a nostro
avviso e che non vorremmo che fosse teso solamente a tranquillizzare la gente e senza risultati efficaci.
E, sì, perché prima di tutto bisognerà vedere con chi essa parlerà e, poi, se è intenzionata ad individuare le responsabilità di quanto è avvenuto.
Responsabilità grandi, grandissime che vedono, peraltro, molti attori, se non tutti o quasi.
Non ci facciamo molte illusioni al riguardo!!!