Cerca

Eurispes, gli italiani vogliono le riforme. No al maestro unico e al lodo Alfano – Il Messaggero

ROMA (30 gennaio) – Vogliono che il paese cambi e che il governo li segua. L’86% è conrro il Lodo Alfano, e il 64% boccia il maestro unico.

Il fatturato della mafia è di130 miliardi di euro, il nostro Paese ha il primato in Europa per numero di forze dell’ordine, mentre è la Lombardia la regione che spende di più. E’ il quadro che emerge Rapporto Italia 2009 dell’Eurispes – giunto alla 21/ma edizione – presentato oggi a Roma.

Paese più avanti del suo governo. Gli italiani sono desiderosi di forti e decisivi cambiamenti e pretende che il governo lo segua e ne assecondi gli obiettivi.
«Il sistema Italia non può più attendere oltre – spiega il presidente dell’istituto, Gian Maria Fara – e questa consapevolezza è diffusa nell’opinione pubblica a prescindere dall’orientamento politico degli italiani. Invece si continua ad assistere a una ridda di proposte, slogan, programmi che vengono puntualmente smentiti il giorno dopo». Per Fara il governo perderà popolarità se non seguirà le indicazioni della gente a riforma della giustizia, quella della pubblica amministrazione e la ridefinizione del modello di welfare in senso europeo. Sulla crisi economica l’Eurispes ritiene ci siano le premesse per un 2009 in cui l’economia italiana sarà in ripresa.

Il fatturato delle mafie. È di circa 130 miliardi di euro il fatturato di mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita nel 2008, con un utile che sfiora i 70 miliardi. Ed è la droga la principale fonte di guadagni (59 miliardi di euro), mentre armi ed altri traffici portano nelle tasche dei mafiosi 5, 8 miliardi del’attivo, il racket 9 miliardi, l’usura 12, 6 miliardi. L’ecomafia pesa per 16 miliardi di euro. La ricchezza dei patrimoni della criminalità organizzata, segnala l’Eurispes, emerge anche dai sequestri operati dalle forze dell’ordine: 5, 2 miliardi di euro, di cui 2, 9 miliardi alla camorra, 1, 4 alla mafia e 231 milioni alla ‘ndrangheta.

Regioni: a spendere di più la Lombardia. La spesa delle Regioni, nel 2007, è stata di oltre 233, 4 miliardi di euro, con una spesa media per regione di 10, 6 mld di euro. Il primato spetta alla Lombardia, che, con 42, 4 miliardi di euro, ha concentrato quasi un quinto (18, 2%) della spesa complessiva. Seguono Veneto ed Emilia Romagna con una spesa complessiva, rispettivamente, di 17, 7 mld di euro (7, 6% del totale) e di 17 mld di euro (7, 3% del totale), oltre la metà rispetto alla Lombardia. Valori superiori alla media nazionale (10, 6 mld di euro) sono stati registrati in altre otto regioni, tre delle quali nel centro Italia (Toscana con 14, 5 mld di euro, Lazio con 14 mld di euro, Marche con 10, 8 mld di euro), tre nel sud e Isole (Campania con 16, 6 mld di euro, Puglia con 16, 1 mld di euro, Sicilia con 12, 4 mld di euro) e due del Nord-Ovest (Piemonte con 11, 1 mld di euro, Liguria con 10, 9 mld di euro).

Italiani contro il lodo Alfano. L’86, 3% degli italiani è contrario all’immunità per le alte cariche dello Stato, prevista dal cosiddetto Lodo Alfano. A dire no soprattutto giovani dai 18 ai 24 anni: il 93, 8% ritiene inadeguata la legge sull’immunità parlamentare; i 35-44enni scendono al 88, 9%; i 25-34 all’86, 8%. Contrari gli elettori di centro sinistra (90, 7%), di centro (84, 4%), di destra (79, 7%) e di centro destra (76, 9%). inoltre per il 62, 3% degli interpellati il problema principale è la durata irragionevole dei processi; per il 20, 4% è l’inadeguatezza dell’ordinamento giuridico; per il 10% è la mancanza di imparzialità dei magistrati. Solo l’1, 6% giudica positivo l’ operato di questa Istituzione.

Italia prima in Europa numero di uomini impiegati nelle forze dell’ordine: 328.368 effettivi tra carabinieri, polizia, guardia di finanza, corpo forestale e polizia penitenziaria. Con 571 addetti all’ordine pubblico ogni 100.000 abitanti l’Italia supera di gran lunga la Germania (321), la Gran Bretagna (268) e la Francia (227). Ogni italiano destina inoltre per le spese a sostegno dell’ordine pubblico il 2, 1% della ricchezza nazionale, pari a circa 500 euro pro capite. Fra i paesi Ue, l’Italia è seconda solo alla Gran Bretagna (2, 5%), mentre precede la Spagna (1, 85%), la Germania (1, 7%) e la Francia (1, 2%).

La scuola. Bocciato il amestro unico da almeno sei italiani su 10 (64%). Il 62, 2% è contro l’introduzione delle «classi-ponte». Il 58, 1% condivide, invece, il provvedimento secondo il quale il giudizio sull’andamento scolastico debba essere espresso in decimi. A favore del voto in condotta il 62, 5%. E’ utile lo studio dell’educazione civica (78, 5%) e l’obbligo di adottare libri di testo il cui contenuto rimane invariato per l’intero arco del ciclo scolastico vede d’accordo il 67% degli italiani. Sondato anche il gradimento sulle novità prospettate per l’università. Sono soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 24 anni, a sostenere che la trasformazione degli atenei in fondazioni non sia la strada più giusta per sostenere lo sviluppo dell’insegnamento accademico e, quindi, della ricerca: il 69, 8%, infatti, è per nulla (43, 8%) o poco (26%) d’accordo con tale possibilità.

(tratto da www.ilmessaggero.it)