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Assì…si! I cani di Ischia pellegrini di San Francesco.Il traffico dei cani randagi

Chiliamacisegua l’ha evidenziato nell’invio de La Padania del 22 maggio

“…..Questa è la prima inchiesta seria, documentata sul traffico dei randagi verso l’inferno. L’ha scritta Stefania Piazzo che ha svolto un minuzioso lavoro di indagine……”

E ora siamo alla successiva, mitica puntata, che lascia sbalorditi per le nuove notizie sulle adozioni di cani in Germania, con un inedito e più documentato asse tra la Campania e l’Umbria, con la stessa Associazione che gestisce le spedizioni.

E l’Umbria che fa?

Stefania Piazzo ci anticipa un imperdibile scoop, dandone per ora solo alcune indiscrezioni, ovvero la notizia di immagini di cani ospiti di un canile di una importante città umbra ritrovate su siti di canili tedeschi in vendita ma, attenti bene, con il placet delle Istituzioni umbre locali.

E’ questa la nuova frontiera etica della battaglia al randagismo?

Infine, altro inedito de la Padania, che non smette di stupirci: la diffida all’Asl Napoli2 di Ischia alla quale un’associazione chiede, denunciando di abusivismo l’attuale canile, la revoca di tutte le autorizzazioni sanitarie. Da quel canile sono partiti i cani oggetto di un processo a Napoli, per i reati di associazione a delinquere e falso ideologico, per le adozioni fittizie e i falsi adottanti tedeschi.

Buona lettura e Good morning Umbria!

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

ARTICOLO

Ma allora è vero che i cani da inviare in adozione in Germania, richiesti nella struttura del canile di Panza a Forio d’Ischia, grazie all’interessamento della Pro Animale, “erede ” della Fondazione tedesca Ernst (della quale alcuni collaboratori sono sotto inchiesta per associazione a delinquere legata al traffico illegale di animali, vedi la Padania del 22 maggio scorso) sarebbero stati appoggiati durante il loro percorso anche nel canile “Il Sorriso di S. Francesco”, nei pressi di Assisi, gestito dalla stessa Pro Animale, e che ricade sotto l’eccellente vigilanza dell’Asl2?

La notizia riportata settimana scorsa dal nostro quotidiano non ha avuto smentita. Che l’Umbria sia il crocevia compiaciuto di adozioni verso la Germania è un fatto. Così come è un fatto che anche istituzioni pubbliche, come sta emergendo dalle ricerche del nostro quotidiano- e delle quali a breve si darà più ampio e interessante dettaglio – abbiano approvato e sostengano le adozioni berlinesi.

Tutto ufficiale. Tutto legale. Anche i cani in vendita. Ma questo sarà oggetto di un prossimo approfondimento di Good morning Umbria.

Resta però subito da porsi una domanda: se è vero che un’amministrazione comunale e un’asl non hanno strumenti normativi per negare un ‘ adozione all’estero, e se è vero che in Germania è “prassi” chiedere quale pegno e prova di serietà un pagamento per il ritiro di un cane italiano che, mentre staziona in un canile umbro convenzionato con canile sanitario, finisce nella vetrina in vendita di un canile tedesco…, c’è da chiedersi appunto se questa sia la via migliore per affrontare in Umbria il problema del randagismo.

E non sia, invece, una strada breve per “sbolognare via” i cani. È questa la filiera etica che propone la veterinaria pubblica in Umbria a sostegno delle pubbliche amministrazioni che non hanno idee migliori?

Sarebbe utile poter capire come e con quali intenzioni i 273mila euro di “tesoretto” della veterinaria pubblica in Regione si intendano investire nel contrasto al randagismo. Anche questo è un tema che Good morning Umbria affronterà a stretto giro di posta. Mentre resta come tarletto e come giallo, come filo rosso una vicenda che riguarda un piccolo cane che, tatuato e di proprietà di una struttura convenzionata in una città umbra, era “scomparso” per essere poi ritrovato più di due anni dopo nella felice oasi “Il Sorriso di San Francesco”, pure sterilizzato.

Una telefonata dell’Asl2 al legittimo proprietario riconduce il cane che si era un’altra volta “smarrito”. E così,il proprietario strada facendo si interroga sui legami tra la Pro Animale (che oggi come già scritto prosegue con l’Asl di Ischia le adozioni) di Assisi e il canile della stessa santa città, ma viene confortato dall’Asl2 che la Pro Animale lavora benone e che qualsiasi tipo di collaborazione possa esistere col Comune e il canile è ok.

E il tatuaggio del cane? «Non se ne erano accorti», spiega a la Padania ancora stupefatto il legittimo proprietario. Che, racconta ancora, viene interpellato per una richiesta di adozione. «Mi chiamano e dicono che una signora tedesca in questi anni si era affezionata a lui e piange.”

La risposta è secca secca: «E non vi siete chiesti in questi anni se piangeva l’italiano che lo cercava?». Semi-fine della storiella. Non se ne erano accorti. D’altra parte, seguire con attenzione e precisione le adozioni richiede tempo e massima dedizione. Può succedere, con tutti i microchip da passare a quegli adottanti…. uno magari scappa.

Intanto, “accontentiamoci” di tornare sui nostri vecchi passi, quelli che settimana scorsa hanno dato notizia del procedimento giudiziario in corso presso la Procura di Napoli su una serie di reati che vanno dall’associazione a delinquere al reato continuato al falso materiale e ideologico (per il reato di falso risultano indagati due veterinari dell’Asl Napoli 2 che operano a Ischia).

Ci sono novità? Ci sono novità. Ed è l’atto di diffida verso l’Asl Napoli 2 sul canile contestato a Panza, al centro della bufera giudiziaria, diffida avanzata in questi giorni dall’associazione Uomo natura animali di Ischia, già protagonista di numerose battaglie contro le spedizioni di animali da Panza verso la Germania, con la Fondazione Ernst prima e con la Pro Animale oggi.

La diffida, che era stata già inoltrata al sindaco, e ha come oggetto una questione della quale la Padania aveva già trattato, denuncia una presunta struttura abusiva entro la quale si sarebbe sviluppata l’attività del canile.

Cosa che appare difficile e incomprensibile da capire e che si spera sia frutto di errori di interpretazione da parte dell’associazione, visto che il Comune di Forio, e non solo quello, ha negli anni mantenuta viva una convenzione per la custodia degli animali, e visto che la stessa asl ha rilasciato regolari autorizzazioni sanitarie.

Vediamo alcuni passaggi della diffida che il nostro quotidiano è in grado di anticipare in esclusiva, certi che la Fondazione Ernst ieri e la Pro Animale campano-umbra oggi siano in regola.

Scriviamo campano-umbra visto che dal 2009 l’Associazione è anche iscritta al registro delle Associazioni riconosciute dalla Regione Umbria. L’iscrizione avvenne, ma ovviamente è una pura coincidenza, subito dopo una diffida inviata ai sindaci dei comuni del territorio di Assisi per invitarli a bloccare il trasferimento di 40 cani del canile di Ponte Rosso in adozione in Germania, mentre si ventilava che alcuni Comuni fossero interessati alla brava Pro Animale come potenziale gestore di strutture sul territorio.

Si legge intanto sulla diffida che «La struttura è nata inizialmente con un fabbricato composto da cantina al piano seminterrato e da abitazione al piano superiore costituita da camera da letto, soggiorno, wc e ripostigli (…). Tale fabbricato fu realizzato in ragione della concessione edilizia n. 91 del 29/11783 e in difformità della stessa, per cui in data 28/2/95 prot. 5373 è stata presentata al Comune di Forio domanda in sanatoria per gli abusi commessi, senza definizione alcuna.

Successivamente – si legge nella nota che porta come intestazione quella del legale dell’associazione, l’avv. Andrea Calandra del foro di Napoli – all’atto di due distinti sopralluoghi effettuati dall’asl veterinaria Na2, in seguito ai quali è stato rilasciato parere favorevole per il rilascio delle autorizzazioni sanitarie (il primo del 4/12/02 con nota n. 571 e il secondo del 18/8/03 con nota prot. n. 350), si evidenziava che la struttura era stata ampliata e comunque modificata nella sua interezza, senza alcun tipo di autorizzazione edilizia».

Perbacco, impossibile! Il Comune non può aver sbagliato. Ma la diffida non è dello stesso nostro avviso. E aggiunge: «In data 23/905 agenti del Corpo Forestale dello Stato sottoponevano a sequestro opere edili in corso di realizzazione all’interno della detta struttura».

Insomma, come stanno le cose? «Visto quanto comunicatoci dal responsabile della Polizia municipale ten. col. Giuseppe Russo, prot. 2184/R (atto del 4 maggio scorso e di cui la Padania è in possesso, ndr) “per le opere realizzate abusivamente sono state emesse regolari ordinanze di demolizione… attualmente la struttura sta aperta in forza delle due autorizzazioni rilasciate dal Comune di Forio”, le pregresse

autorizzazioni, rilasciate dall’Asl Na2, allo stato, sono da ritenersi illegittime e comunque prive di fondamento non essendoci mai stati i presupposti – secondo il legale dell’associazione – a fondamento delle stesse.

Di conseguenza – e chiude – anche quanto certificato dall’Asl Na2 Nord dipartimento di prevenzione Ischia è da ritenersi illegittimo».

E quindi? Quindi è stato chiesto di revocare le autorizzazioni sanitarie e di chiudere la struttura.

Più a Nord non c’è, nel caso la sfortuna si abbatta sulla generosa Pro Animale, la verde e accogliente Umbria e la galleria fotografica per la vendita dei “modelli”?

s.piazzo@lapadania.net

(88 – continua)

Viaggio nell’Italia bestiale a cura di Stefania Piazzo

OTTANTOTTESIMA PUNTATA

ASSÌ..SÌ!! I CANI DI ISCHIA PELLEGRINI DI S. FRANCESCO

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CAMPANIA, UMBRIA, GERMANIA. ADOZIONI, FOTO, STRUTTURE DIFFIDATE

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Le foto dei cani di un canile umbro in “vendita” nei siti tedeschi, con il placet delle istituzioni locali. Una nuova strada etica per sbolognare via il problema del randagismo