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Permessi per la Helios, un dossier all’Antimafia

Permessi per la Helios, un dossier all’Antimafia
La Dia sta analizzando i documenti presentati da un gruppo di cittadini di Scafati Nel mirino della Procura i “nulla osta” a costruire rilasciati senza controlli
Mercoledì 26 aprile 2017

di Domenico Gramazio

SCAFATI. Permessi e pareri lampo per la Helios, adesso la Procura Antimafia vuole vederci chiaro. La Dia da qualche giorno sta analizzando un corposo dossier, consegnato agli agenti della Direzione investigativa di Salerno da un gruppo di cittadini che da tempo sta portando avanti la battaglia ambientalista contro il sito di stoccaggio di via delle Industrie. Nel report vengono spiegati diversi passaggi amministrativi, ratificati durante l’esperienza da sindaco di Pasquale Aliberti.
Nel mirino sarebbero finiti i permessi a costruire rilasciati dall’ufficio dell’Ente. Nulla osta che, in alcuni casi, non avrebbero nemmeno atteso il parere di legittimità e si sarebbero succeduti a 24 ore di distanza l’uno dall’altro. Una celerità che non è passata inosservata agli investigatori che, da quasi due anni, lavorano sul filone che porterebbe a dei collegamenti tra l’ex primo cittadino di Scafati e l’azienda proprietaria del sito di stoccaggio di contrada Cappella.
Il dossier va ad aggiungersi all’inchiesta sul terreno che sarebbe stato ottenuto senza un bando pubblico. Una procedura che, dal febbraio scorso, è al vaglio della Procura Antimafia di Salerno che ha trasmesso gli atti, acquisiti dal Comune di Scafati, a un consulente tecnico. Sulla vicenda Helios-Aliberti, dunque, vuole vederci chiaro il pm Vincenzo Montemurro. Nel caso specifico la procedura di compravendita vedrebbe protagoniste la AgroInvest, la società partecipata da diversi Enti dell’Agro per la realizzazione delle aree industriali, e la Am Technology, l’azienda collegata al sito di stoccaggio della Helios. Una vicenda che rientra nei presunti rapporti tra Palazzo Mayer, le attività imprenditoriali della famiglia Aliberti e le ditte collegate all’impianto di via delle Industrie.
Infine, sotto la lente di ingrandimento sono finiti i rapporti tra l’Acse, l’azienda partecipata del Comune, e la “Atm Tecnology”, società collegata alla “Helios-Igiene Urbana” e alla “Luxor”. Nomi che portano tutte all’impianto di stoccaggio al confine con Sant’Antonio Abate. Già la scorsa estate venne attenzionata una gara d’appalto del 29 gennaio 2016, relativa al servizio spazzamento e al successivo smaltimento dei rifiuti. Un appalto arrivato dopo l’affidamento, da settembre a dicembre del 2015, che l’Acse diede alla “Atm Tecnology”. Gare che per gli inquirenti sarebbero la chiave di volta per appurare quel presunto sistema tra politici e criminalità organizzata.
A interessare gli inquirenti ci sarebbe il capitolato che prevede la pulizia delle strade cittadine e il relativo smaltimento della spazzatura in un impianto di stoccaggio al confine con la città dell’Agro. Struttura che non viene mai nominata nei 21 punti che costituiscono l’atto, ma che portano tutti al sito di via delle Industrie.

fonte:http://www.lacittadisalerno.it/

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