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 Baby boss che crescono e le istituzioni e i servizi sociali dove sono ?

Inizia così il commento del figlio del boss del clan d Alessandro oggi detenuto:.
” Un odio a vita”, con la foto che ritrae i carabinieri;quell’odio che certamente nutre il padre nei confronti dello Stato,degli uomini in divisa,della legge e  trasferito ai figli.
Bisogna quindi capire l’odio di questo predestinato che a quindici anni sfoggia il suo potere,auto,moto,e lusso e amicizie “pericolose” figli di altri boss.
Il piccolo rampollo cresce alimentato dall’odio e c’è chi dalla famiglia lo incita e lo fa sentire uomo adulto asserendo che suo padre è fiero di lui.
Cosa  né sarà di lui ?
Il suo destino È già scritto in quelle frasi pubblicate su facebook.
Perché in questo ragazzino non c’è un mondo “normale”.
Perché i servizi sociali  locali non intervengono?
Forse è paura?
O altro!
E quindi accade che due fratelli lanciano messaggi di violenza e odio sul social e che ricevono centinaia di “mi piace”.
Roba da ragazzini oppure messaggi …..?
No, popolo….questa è roba seria, questa è  la cultura della camorra,del male che cresce in ogni povero ragazzo o ragazza che vivono in ambienti criminali.
Respirano aria di camorra.
Il mio appello alle istituzioni preposte: Intervenire prima che sia troppo tardi.

Gennaro Ciliberto

Testimone di Giustizia

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