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“Aprite gli occhi la mafia bussa alle porte di Roma”. No, la mafia non bussa alle porte di Roma, é DENTRO Roma

La mafia è vicina e incide sulla nostra vita quotidiana. “Dalla mozzarella di bufala campana fino alla verdura smistata dal mercato ortofrutticolo di Fondi”, per dirla con Andrea Palladino, giornalista del Manifesto. Basta aprire gli occhi. Questo il messaggio che arriva dal convegno “Parole e mafie” di Colleferro, organizzato da Libera Lazio insieme all’Unione Giovani Indipendenti.

Colleferro, la cittadina a pochi chilometri a sud di Roma, è considerato uno degli avamposti delle mafie nel Lazio. A scoperchiare il vaso di Pandora fu la vicenda dell’inceneritore (marzo 2009), dove venivano bruciati rifiuti tossici provenienti anche dalla Campania. Ma la mafia nel Lazio è anche a Fondi, dove il prefetto Frattasi ha più volte invocato lo scioglimento del comune per infiltrazioni delle ndrine calabresi. È un cancro che si è esteso ad ogni livello, in particolar modo nell’area pontina, ma del quale si parla ancora pochissimo. Come se la parola mafia fosse ancora legata a storie di lupara ambientate a Palermo e Bagheria.

Antonio Turri, referente di Libera per il Lazio, lo ha detto chiaramente, davanti a un pubblico di ragazzi: “Tutti dobbiamo combattere la mafia. Questa non è una battaglia che possiamo delegare solo a quattro magistrati e 30 poliziotti. Si dice che a Fondi, lo Stato sia latitante. Ma non è vero: lo Stato c’è e lo testimonia il grande lavoro del prefetto Bruno Frattasi. Quelli che sono mancati sono stati i cittadini, che quei politici li hanno votati e che quel sistema lo hanno visto crescere sotto i propri occhi”.

Un concetto ripetuto con forza anche da Francesco Forgione, ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia: “Non è detto che la guerra alla mafia si vinca. Ma senza partecipazione civile, di sicuro non la vinceremo mai”. Forgione ha anche fatto appello ai giornalisti perché “tornino sul campo a realizzare inchieste, ad ascoltare le persone, a fornire alle Procure quelle prove che non sempre i magistrati riescono ad ottenere da soli”.

(Tratto da Il Carattere)