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«Le accuse sono da archiviare». Le indagini che riguardano il Prefetto di Frosinone

L’avvocato Giaquinto ha chiesto ai magistrati della Dda di Napoli l’archiviazione della posizione del prefetto di Frosinone, indagato per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sul’affidamento dell’appalto per l’installazione delle centraline per il controllo della qualità dell’aria a Caserta.

L’interrogatorio si è svolto in mattinata, a partire dalle 11, ed è andato avanti per circa due ore. Era stato lo stesso Paolino Maddaloni, attraverso il suo legale, Vittorio Giaquinto, a chiedere ai magistrati di essere ascoltato. Carte alla mano, la tesi difensiva si è basata su un punto: il prefetto non ha partecipato all’affidamento della gara. Tutte le relazioni e i documenti sono firmati da tecnici, la sua firma non compare mai: la documentazione su cui l’avvocato Giaquinto si sta basando per sostenere l’estraneità di Maddaloni dai fatti che gli sono contestati è tra l’altro già agli atti. Il prefetto è stato ascoltato da tutti i magistrati che stanno seguendo il caso, a cominciare dal procuratore aggiunto della Dda, Federico Cafiero De Raho, e dai sostituti Procuratore, Ardituro e Del Gaudio. I fatti contestati si riferiscono al 2005/2006, quando Maddaloni ricopriva la carica di sub commissario a Caserta, durante la reggenza del Comune da parte del Commissario straordinario, il Prefetto Maria Elena Stasi. Altro elemento sostenuto dall’avvocato difensore: la gara di cui si discute è stata annullata e ne è stata indetta una nuova a dicembre 2006, quando Maddaloni era lontano da Caserta, a Siracusa per la precisione. Le domande dei magistrati hanno riguardato naturalmente anche la famosa intercettazione tra due indagati, che tirano in ballo il nome di Maddaloni, dicendo di aver parlato con lui dell’appalto: «una intercettazione che va riletta», secondo l’avvocato difensore.

(Tratto da Il Tempo – Frosinone)